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Ancora 1

monologhi

una gatta innamorata

La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto.
(Alberto Sordi)

una gatta innamorata
È un monologo sulle donne che strizza l’occhio agli uomini.

È un modo per ironizzare sull’amore, sul tempo che passa.

È una metafora della vita nella quale possiamo rivederci un po’ tutti.

 

Immaginate una donna che perde un treno. 

Pensate che dovrà stare molto tempo nella sala d’aspetto della stazione. 

Considerate che lei non riesce a tacere.

Sappiate che ha avuto una vita piena di vicende divertentissime

e non vede l’ora di raccontarle.

Aggiungete un pizzico di sesso, tanta ironia e risate a volontà.

Otterrete una gatta innamorata

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di CINZIA BERNI

regia VANESSA GASBARRI

con CINZIA BERNI

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Teatro Antigone

14 settembre

ore 21:00

storia de giulietto

LA STORIA DE GIULIETTO, DE MARISA

E DELLA MANO IN CHIESA

Storie divertenti, ricche di fantasia ed equivoci, alternate sapientemente alle parti musicali e animate da un’infinità di personaggi, tutti interpretati da un’unica, trasformista interprete, riportano alla Roma dei primi anni Cinquanta: “La storia de Giulietto, de Marisa e della mano in chiesa” si può definire una commedia musicale ma è molto di più. Scritto ed interpretato dall’attrice e cantante romana Elisabetta Tulli e diretto da Mauro Simone, lo spettacolo racconta di Marisa, giovane fioraia in cerca del vero amore. Tra gli strascichi della guerra e la voglia di emancipazione, la protagonista rifiuta il matrimonio combinato dal padre con Giulietto, pizzicagnolo dal cuore romantico.

I genitori di lei sempre in lite, la nonna che ama il gelato, il carabiniere piemontese, Musumeci, il suocero mafioso, la rivale in amore Camilla, la maga, popolano questo colorato affresco, in cui la versatile attrice ricorre all’aiuto di una gonna “multiuso” per evocare, all’occorrenza, oggetti e figure ma fa anche appello alla complicità della fantasia del pubblico che non può non sentirsi immediatamente coinvolto.

Protagonista, al fianco di Elisabetta Tulli, la musica della tradizione romana - alla fisarmonica il musicista Cristiano Lui: “Chitarra Romana”, “Tu padre co tu madre”, “Carrettiere a vino”, “Come è bello fa l’amore quanno è sera” sono alcuni dei brani riportati in vita sul palco. Non mancano canzoni composte dalla stessa Elisabetta Tulli che ricalcano quello stile (tra gli altri, il brano “Te vojo scorda’” vincitore del Festival della Canzone Romana 2010), alla ricerca di un ponte tra il passato e il presente.

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di e con ELISABETTA TULLI

alla fisarmonica CRISTIANO LUI

regia di MAURO SIMONE

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Teatro Portaportese

14 e 15 settembre

Sala C - ore 21:00

sharon stone

NON SONO SHARON STONE

ma qualche uomo l'ho avuto anch'io

Partendo da un’improbabile e quanto mai burlesca identificazione con la famosa attrice, una donna racconta gli uomini e se stessa e lo fa prendendo in prestito articoli di giornale che somigliano alla sua vita, gioca abilmente con i suoi limiti fisici e con le storie finite dei suoi amori infiniti.

 

 Mamma mia degli Abba irrompe nello spazio del dilatato e surreale provino, “E’ qui? “ Si è qui il provino di un originale spettacolo comico che lancia lontano uno sguardo ironico e tagliente sull’universo maschile senza risparmiare, in una sorniona par condicio, le debolezze del gentil sesso.

 

  Il ritmo sale, incalza e gioca con le parole, come in un musical, in cui le rime rubano il posto alle note.

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di e con DONATELLA MEI

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Teatro Testaccio 

9 settembre

Sala B

come mai sono qui

COME MAI SONO QUI

“Come mai sono qui” è un monologo (atto unico) scritto e diretto da Paolo Silvestrini, tratto dal libro “Dettagli di Dettagli”, anche questo scritto da Silvestrini. Durante lo spettacolo lo spettatore verrà avvolto da un’armonia di parole e di vive immagini, accompagnate da aforismi, ironia e silenzi rivelatori; 50 minuti di risate, riflessioni, amarezze, dolcezze sulla vita e le relazioni.

Una rappresentazione intelligente, abilmente interpretata e valorizzata dall’interpretazione di Francesco Bauco.

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di PAOLO SILVESTRINI

con FRANCESCO BAUCO

con la partecipazione di FRANCESCO DI TOMASSI

regia PAOLO SILVESTRINI

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un buffo riadattamento 

di tre misteri

Teatro Portaportese

11 e 15 settembre

Sala B

buffo riadattamento

Liberamente tratto da “Mistero Buffo” di Dario Fo.

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La nascita del giullare: un contadino insieme alla moglie e i figli trova per caso una montagna arida. Grazie al lavoro ed al sacrificio la trasformano in una terra fertile. Visto ciò, subito arriva il padrone che rivendica questa terra e intima al contadino di lasciarla. il contadino non molla la terra. è sua, frutto del sacrificio di sua moglie e dei suoi figli. allora un giorno il padrone arriva con le sue guardie, afferra il contadino e violenta la moglie del contadino davanti agli occhi dei figli e del contadino stesso. Dopo questo episodio il contadino vuole ammazzarsi ma arriva Gesù Cristo che lo rimprovera. egli ha sbagliato, ha tenuto la terra per se senza condividerla. Gesù allora decide di fare un miracolo trasformando il contadino in un giullare che andra’ in giro per il mondo a risvegliare le coscienze della gente.

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Il cieco e lo storpio: un cieco ed uno storpio decidono di aiutarsi per andare a cercare la carità in giro. Il cieco carica lo storpio sule spalle, diventando così le sue gambe. Lo storpio invece sara’ la vista del cieco. All’improvviso i due sentono urla in lontananza, c’è un giovane legato ad una colonna che viene frustato. È Gesù Cristo che non appena li vede li miracola. Il cieco ha meraviglia perché riacquista la vista e prende coscienza di questo miracolo. l’altro, Lo storpio, invece, ingiuria perché ora sarà costretto ad andare a lavorare.

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Il primo miracolo di Gesù Bambino: Giuseppe, Maria e Gesù scappano da Betlemme e vanno in Egitto. Lì cominciano una nuova vita. Gesu’ trova nuovi compagni e per accaparrarsi la loro simpatia, fa un uccellino di terra e soffiandoci sopra, gli dà la vita. Ma arriva il figlio del padrone della città che con la prepotenza rovina il gioco. Gesù lo fulmina ma grazie alla madre, Maria, lo resuscita dicendo che la prepotenza mai vincerà.

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di e con NICOLA MARICONDA

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Teatro Testaccio

16 settembre

Sala B - ore 21:00

la candidata

la candidata

Cinque candidate alle Politiche presentano il loro programma e la loro ricetta per uscire dalla palude economico-sociale del Paese: la candidata romana, ex starletta di Non è la rai, vive la sua avventura politica come un debutto televisivo; la napoletana stila il suo programma dal suo osservatorio, l'ufficio postale dove lavora, puntando il dito contro i pensionati; la candidata della Lega parla agli elettori del sud celando le sue origini meridionali; la candidata attrice-impegnata sceglie di seguire il metodo Stocansky appreso in Accademia; la candidata barese si rivolge alla comunità gay sicura di avere la soluzione ai problemi del paese. Cinque donne, ma potrebbero essere anche uomini, che vogliono essere eletti a tutti i costi e che sono lo specchio di come oggi viene intesa, e fraintesa, la politica.

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di e con PALMA SPINA

voci ALESSIA FILIBERTO, FRANCESCO VITALE

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Teatro Testaccio

17 E 18 settembre

Sala B

sesso depresso

e se il sesso si è depresso?

Un monologo che con semplice ironia e divertimento, racconta la quotidianità della coppia, i tradimenti, le gelosie, gli orgasmi cosmici, le crisi, il calo del desiderio, la ricerca del famoso punto “G” che tanto fa impazzire gli uomini, il rapporto un po’ divertente e un po’ tragico con le suocere. Insomma si parla dell’amore a 360°. Un monologo ricco di battute, gag e situazioni comiche che raccontano i lati più divertenti, ma anche quelli insopportabili delle età della vita. Si parla dei tanti difetti degli uomini e non si tace dei difetti delle donne. Un universo completo, nella cui spietata e divertente descrizione si possono riconoscere tutte le coppie.

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di e con LUCIANA FRAZZETTO

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Teatro Portaportese

9 settembre

Sala A - ore 21:00

finalmente mi concedo

finalmente... mi concedo!

Un tragicomico satirico ed irriverente ritratto delle donne contemporanee che sono “al limite”!
Sopraffatte dal complesso e caotico mondo contemporaneo dove sono saltati i ruoli, le sicurezze, i valori; affogando alla deriva dei new media tra chat blog siti e facebook; indotte ad ingannevoli e falsi bisogni, insicure, spaesate, “schizofreniche” le donne di cui tratta Laura De Marchi nel suo nuovo spettacolo sono “al limite”. Al limite di “scoppiare” appunto e prossime, invece che ad una “fine” autoindotta al cambiamento, alla “rivoluzione”, al concedersi….quello che non hanno mai fatto!

Strategie di sopravvivenza dove il “concedersi” a qualcosa o qualcuno diventa veicolo di conoscenza di un’altra vita, un’altra strada o un altro errore forse, ma che senza questo “limite” non avrebbero mai conosciuto.

Saltano quindi gli schemi di madri e mogli perfette che per una volta sperimentano il “proibito”, naturaliste vegane che si arrendono alla “carne”, marxiste alla metafisica, teledipendenti alla lettura…razionaliste all’arte, eterosessuali al gioco… per un’ora un giorno o una vita che comunque si concedono!

Una riflessione ironica e spietata sul relativismo e cinismo al quale devono aderire le donne per sopravvivere alla guerra contemporanea.
Casalinghe, operaie, professioniste, manager, naturiste… alla fine sono tutte al “limite”… e che faranno?

Concedetevi anche voi una serata per scoprire la loro storia!

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di e con LAURA DE MARCHI

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Teatro Dei Conciatori

11 settembre

ore 21:00

Bio-comica

bio-comica

Bio mio come sono Biologica questa sera!

Preoccupata e impaurita da tutto questo inquinamento globale: ecologico, sociale, culturale ecc... Giuditta si lancia in una nuova forma di comicità totalmente ecosostenibile. Una comicità che non inquina il pubblico, ma anzi, che lo fa ridere in modo sano e genuino. Tra battute interamente prodotte da lei, colte dalla vita reale e recitate a Km 0, biologiche al 100% e non transgeneticamente modificate dalle false morali, lei si domanderà…

Ma è veramente biologica, quindi sana… la famiglia detta “biologica”? Quali sono i sentimenti più nocivi che inquinano le nostre vite? Di chi è la colpa se il lavoro si sta estinguendo, i soldi stanno scomparendo e i nostri sogni si stanno sciogliendo? E' tutta colpa del riscaldamento globale, o c’è qualcuno che si diverte ad allargare il proprio personale buco dell'ozono ingurgitando tutto?

E ancora…

Se la frutta biologica è brutta a vedersi ma genuina dentro…essere una Bio- persona significa non avere i requisiti per partecipare a Miss Italia? Essere allevato a terra e all’aria aperta significa essere cresciuto sano…o essere cresciuto in una famiglia di senza tetto? E se sei un senza tetto…puoi usufruire degli incentivi per i pannelli solari per costruirtene uno?...di tetto…almeno quello?

E vista questa crisi…

E’ più ecosostenibile se investo sul mattone…o se investo col mattone la vetrina di una gioielleria? Come faccio a tutelare il futuro dei miei figli?...gli lascio una casa oggi…nel caso gli dessero gli arresti domiciliari domani? E se non posso permettermi una casa da lasciargli…per tranquillizzarli sul futuro della loro vita su questa

terrà…con gli ultimi soldi che mi rimangono…che gli compro…delle maschere d’ossigeno?

Insomma una serata di riflessioni ironiche con un pizzico di controinformazione, per cogliere una risata in questa deforestazione di speranze per il futuro. Tutti dicono che…una speranza c’è sempre…perché la speranza è l’ultima a morire. E Giuditta infatti spera in bene…spera in Bio!

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di e con GIUDITTA CAMBIERI

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Teatro Portaportese

16 settembre

Sala B - ore 21:00

VE L'IMPARO IO

VE l'Imparo io

“Ve l’imparo io” è una parodia della società italiana incentrata in particolare sul tema della scuola, con una fotografia ironica e comica della stessa, passando dalla figura della professoressa a quella della bidella, dagli alunni ai genitori, dalla bidella alla psicologa. Una comicità riflessiva di quello che siamo oggi, del livello culturale generale e di come sia cambiato nel corso degli anni. Oggi i ragazzi sono lontani più che mai dallo studio, concentrati solo sui loro tablet e sui loro cellulari, e sono sempre più soli ed incapaci di elaborare con la loro stessa testa le nozioni che vengono fornite loro. La scuola non ha i mezzi economici e gli strumenti per andar incontro alle loro esigenze e per fornire loro un’educazione adeguata. Anche i costumi sono cambiati e l’idea di educazione e rispetto di una volta si è completamente persa. Tra un risata e l’altra, non si può fare a meno di pensare con una certa amarezza a quello che siamo e in quale direzione stiamo andando. “Ve l’imparo io” è insomma la fotografia della “buona scuola” vista da un’insegnante precaria che in quanto tale, ha potuto toccare con mano tante realtà scolastische in diversi quartieri della capitale, disagiati e ricchi, e fare un escursus riassuntivo e divertente dell’ambiente scolastisco odierno.

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di e con DANIELA CIRONE

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Teatro Portaportese

13 settembre

Sala C - ore 21:00

FLORA E LI MARITI SUA

flora e li mariti sua 

Dal passionale romanzo “Dona Flor e i suoi due mariti” di Jorge Amado, un adattamento ambientato nella Roma trasteverina dei primi del novecento. Flora vedova del suo amato e “scellerato” marito Nino, dopo un periodo di lutto si risposa con il dottor Teodoro, fun pacifico e bonario farmacista, uomo istruito e soprattutto ”co ‘na bona posizione”, come diceva la madre di Flora.

Dopo un periodo di “normale” vita coniugale Flora è però assalita da una strana sensazione di disagio della quale non sa darsi una spiegazione.

Sarà una zingara a far capire a Flora la ragione del suo malessere: con uno strano sortilegio la zingara, libera lo spirito del lussurioso marito Nino, che appare a Flora completamente nudo mentre sta facendo l'amore col dottore. Da quel momento Flora capisce che quella sensazione strana era dovuto ala voglia di rivedere Nino.

Da quel momento però Flora si troverà alle prese con i suoi due mariti!

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di ANTONIO FORNARI

con CLAUDA CAMPAGNOLA

regia NORMA MARTELLI

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Teatro Petrolini

11 settembre

Sala A - ore 21:00

GIUSTINA GRATTA E VINCI

GIUSTINA GRATTA E VINCI

Avete qualche debituccio? Vi scadono le rate del mutuo e non sapete come pagarle? Avete una vita coniugale deprimente e ricca di litigi di vario tipo? Avete un coniuge aggressivo che secondo voi porta sfortuna dal quale sognate di fuggire? Ogni tanto giocate al gratta e vinci ma non vincete mai più di cinque euro?

Anche Giustina, la protagonista di questo monologo esilarante, ha gli stessi problemi. Ogni tanto vince qualche sommetta che manda avanti la casa ma vuole fare il colpo grosso.

Giustina però, contrariamente a voi, si sta attrezzando per fare la grande vincita e contemporaneamente liberarsi del marito.

Venite a scoprire come!

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di e con DUSKA BISCONTI

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Masto

13 settembre

ore 21:00

IN FOLLE

in folle

Il testo, scritto da Lorenzo Misuraca per Ermenegildo Marciante, in scena dal 14 al 17 aprile 2016, vede come protagonista Antonio Maina, istruttore di scuola guida colto in un momento critico della sua vita: dopo aver subito la sospensione della patente, dovrà convincere il giudice a restituirgliela per non perdere il lavoro. Per farlo, ripercorre le ragioni che lo hanno portato a quella folle corsa in macchina: l’abbandono da parte della sua ragazza dopo un tradimento e l’ansia che lo spinge a cambiare vita. Tra una lezione di teoria e una di pratica di guida, dispensate a improbabili studenti, tra cui una stralunata diciottenne e un sorprendente pensionato, Antonio cercherà il bandolo della matassa per uscire dal suo stato di “folle”, proprio lui che di mestiere deve insegnare agli altri a saper riconoscere i segnali e le indicazioni stradali. Il monologo si dipana così tra momenti di divertimento puro, epifanie romantiche, stoccate ironiche sui limiti dell’essere umano, e riflessioni profonde sulle fasi di smarrimento.

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di LORENZO MISURACA

con ERMENEGILDO MARCIANTE

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Teatro Antigone

7 e 8 settembre

ore 21:00

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